Questa immagine indica – meglio di ogni altro strumento esplicativo – l’entità territoriale a cui il progetto Carasc si riferisce. Se dovessimo poi spostare il nostro teleobiettivo sul Pizzo di Claro, scorgeremmo anche che questa montagna è parte di unico paesaggio che arriva fino alla foce del Ticino. Le montagne (ei monumenti) che circondano gli agglomerati urbani e il Piano di Magadino determinano un preciso confine di questo spazio, un orizzonte che evidenzia l’opportunità di interconnettere il piano con la montagna. Sul piano dei contenuti, gli spazi urbani ritrovano uno area di svago di grande valore, mentre l’agricoltura del Piano non può che trarre grandi benefici da questa relazione. Questa relazione piano – montagna ha peraltro radici storiche nella transumanza che per secoli garantì una corretta gestione di questi territori, al servizio dell’uomo senza penalizzare la natura e il paesaggio.
Oltre alla sua attuale dimensione territoriale, il progetto Carasc ambisce ad essere una componente significativa di questa nuova visione del Bellinzonese che consente anche di valorizzare un paesaggio suggestivo e la presenza di importanti monumenti.